10.3.05

[contromarketing] La strategia pubblicitaria di Microsoft contro Linux

Loris Bellè, in un suo messaggio in Mlist, mi ha fatto ripensare alla campagna pubblicitaria che Microsoft ha lanciato contro Linux nelle ultime settimane.
Ebbene, oltre agli evidenti vantaggi che papà Gates cita di Windows vs. Linux, una delle caratteristiche della campagna è uno dei target a cui è indirizzata: i fan di Linux, quelli che, per intenderci, comprano le riviste o frequentano i portali Linux-oriented, coloro che utilizzano Linux perchè non proprietario, aperto, gratuito, sicuro, paradigma del mondo dell'open source e della filosofia che l'ha creato e che ne sostiene l'esistenza.
L'esatto contrario di Windows, quindi.
E quindi perchè mai il marketing di Microsoft sceglie di comprare alcune pagine di un giornale partigiano per esporre le sue questioni anti-Linux?
E perchè mai un giornale dedicato a Linux accetta di ospitare una pubblicità che va contro i suoi stessi interessi? Si tratta forse di un tentativo di suicidio?
Niente di tutto questo, naturalmente. Si tratta invece di una manovra di contromarketing, non so se inconsapevole o volontaria: la discesa di Microsoft in un mondo così alieno, che non solo è pro-Linux, ma è anche spesso anti-Windows, non può che far acuire il senso patriottico di resistenza all'invasore, e quindi il rafforzamento dell'immagina di windows come "avversario" a cui contrapporsi.
E' come se, ai tempi della cortina di ferro, Berlino est pagasse un giornale di Berlino ovest, i cui lettori sono i fuggitivi dalla Germania est, per mostrare le meraviglie della capitale della Repubblica Democratica di Germania. Immagino lo sbigottimento e le risate.
La mia meraviglia nasce dal fatto che Microsoft sembra ignorare completamente tutto questo: perchè non focalizzare l'investimento pubblicitario verso quelle pubblicazioni il cui target di lettori è costituito da quei professionisti aziendali che devono prendere delle decisioni e scegliere un architettura che poi si troveranno a dover gestire?
Mi sovviene però che è già stato fatto gli anni scorsi, e che non ha funzionato molto.

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