Provate questa o quest'altra ricerca con Google e troverete più di 2500 risultati.
Di cosa si tratta? Di webcam che trasmettono online in diretta. Non sono webcam messe a disposizione da enti del turismo, da locali o musei, ma si tratta di telecamere collegate in rete senza protezione.
Potrete spiare persone che lavorano in ufficio, parcheggi, negozi e altro ancora.
Questa notizia porta all'attenzione quello che può diventare un nuovo filone dei crimini informatici.
La caratteristica di molti accessori informatici, una derivazione della connettività in rete, è di avere un mini web server utilizzato per facilitarne la gestione: non solo webcam, quindi, ma anche stampanti e apparecchiature di rete, la cui sicurezza deve essere gestita allo stesso modo con cui si gestisce la sicurezza di pc, server e mainframe, ma che invece sono spesso soltanto messi in rete.
Unendo questa falla di sicurezza alla ubiqua ricerca di Google è possibile pensare di penetrare nei sistemi di un'azienda sfruttando uno dei possibili bachi: non è detto infatti che il web server di una stampante sia talmente povero di funzionalità da non permetterne un utilizzo come ponte per colpire sistemi in rete più complessi o di fare una copia dei file inviati alla stampa.
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