7.1.05

[analisi] Quanto sarà aperto Solaris 10?

Nel dicembre del 2004 Sun ha sottoposto all’Open Source Initiative, l’organismo che governe le licenze open source, una nuova licenza denominata CDDL (Common Development and Distribution License). Si tratta di una versione modificata della MPL, ovvero Mozilla Public License Version 1.1, poiché nessuna delle 50 licenze open-source andava incontro alle esigenze della società californiana.
Pochi giorni fa la OSI ha dato il primo voto di supporto alla licenza, ed è stato quindi superato il primo dei gradini verso l’approvazione.
Sembra che Sun abbia manifestato una certa fretta per l’approvazione della licenza, fatto che potrebbe significare una necessità impellente collegata al rilascio in questo mese di Solaris 10, sistema operativo di cui Sun intende rilasciare alcune parti in open source.
Questi due fatti ci conducono a speculare sulla possibilità che la licenza utilizzata per Solaris 10 sia proprio la CDDL: il fatto che la licenza non sia compatibile con la GPL non preclude la certificazione come open source se risponde ai criteri dell’OSI di apertura e di condivisone e ridistribuzione del codice.
Come dichiarato nella lettera di accompagnamento “…come la Mozilla Public License, la CDDL non sarà compatibile con la GPL, poiché contiene requisiti non compresi nella GPL. È quindi possibile che i file [programmi e librerie, n.d.r.] rilasciati sotto la CDDL non potranno essere combinati con file rilasciati sotto GPL..:”
Sun quindi potrebbe cercare di seguire le orme del processo di sviluppo di Mozilla, e di FireFox, e al contempo impedire la migrazione degli applicativi sviluppati per Solaris 10 verso Linux, mentre invece sarà sempre possibile il viceversa, poiché Linux è coperto da GPL.
Inoltre, come ha ben affermato Linus Torvalds, “…penso ci siano dei parallelismi con modello “noi controlliamo il processo” utilizzato per Java. Personalmente penso che il loro problema [di Sun] sia che vogliono controllare troppo il risultato finale, e a causa di ciò non otterranno nessuno dei reali vantaggi dell’open source”.
Sun è una delle società che più ha sofferto dell’avvento di Linux, molto più di Microsoft: nei server di fascia medio-bassa, dove Sun era leader fino a pochi anni fa, Linux sta continuando a erodere fette di mercato.
Il sistema operativo della società californiana ha il vantaggio di incorporare in una sola entità alcune delle caratteristiche presenti in diverse distribuzioni di Linux:
1. può essere configurato con un alto grado di sicurezza, così come il Security Enhanced Linux (SELinux), sviluppato dalla NSA;
2. implementa lo ZFS file system, ma alcune distribuzioni di Linux implementano il Reiser4 (SuSE, Lindows, FTOSX, Libranet, Gentoo, Xandros and Yoper), sponsorizzato dalla DARPA, l’XFS (sviluppato da SGI), o il JFS, di IBM. E che dire poi dell'altro zFS, progetto di IBM per Linux?;
3. Solaris permette alle applicazioni di girare in istanze virtuali del sistema operativo, isolate dal resto del sistema: i Solaris container sono simili allo User-mode Linux, che fornisce funzionalità molto simili.

Linux ha però il grande vantaggio di supportare una grande quantità di hardware, caratteristica resa possibile dall’enorme comunità di sviluppatori che supporta il sistema operativo.

Per quanto riguarda poi il supporto a livelli industriale della piattaforma, Sun può contare su una rete di filiali sparse in tutto il mondo con una solida esperienza alle spalle, ma Linux viene ormai distribuito e supportato da IBM, HP, Novell, società con robuste strutture tecniche; ultimamente anche RedHat sta potenziando la propria struttura di supporto.
Difficile pensare che Solaris 10 possa ripetere il grande successo di Java, un linguaggio nato per essere portabile: Java è nato in un periodo tecnologico in cui non esisteva nulla di simile. Anche Linux è nato in un periodo tecnologico in cui non esisteva nulla di simile: FreeBSD è infatti arrivato un’anno e mezzo dopo.
Solaris 10, se fosse in open source, arriverebbe sicuramente con un po’ di ritardo, ma potrebbe recuperare il favore del pubblico se fosse completamente aperto rilasciando anche le tecnologie avanzate che lo caratterizzano.
Questo è quello che la comunità degli sviluppatori si auspica e che potrebbe portare notevoli vantaggi anche a Sun.

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