10.1.05

[analisi] Anti-spyware di Microsoft: atto dovuto o ammissione della propria impotenza?

Microsoft ha da poco firmato l’acquisizione di GIANT, società produttrice di un antispyware, e giovedì 6 gennaio scorso rilascia la versione beta del suo nuovo anti-spyware.
La notizia, secondo me, può portare ad alcune considerazioni: gli utenti di Windows sono certamente felici di avere un supporto anche dal produttore del sistema operativo che il loro computer utilizza. Molti di loro non sapevano nemmeno cosa fosse lo spyware, poiché l’utilizzo di programmi come Adware è ancora ciscoscritto a una fascia limitata di utenti.
L'azienda di Redmond si merita il plauso del pubblico perché il nuovo programma, che porta ancora il marchio GIANT e che è beta solo per necessità del nuovo marketing digitale, era atteso da tempo.
Microsoft ha dichiarato che la versione del programma, e i suoi aggiornamenti, saranno gratuiti fino al 31 luglio e ha aggiunto che non è ancora stata presa una decisione sull’eventuale pricing del software e del servizio. Se Microsoft decidesse di commercializzare il software, utilizzando il modello a sottoscrizione come negli antivirus, entrerà in un business da milioni di dollari.
Ritengo però che non sia assolutamente lecito far pagare un servizio che pone rimedio a spyware che si installano grazie alle falle del sistema operativo e al suo browser preferito!
E' auspicabile che l’anty-spyware venga incluso nelle future versioni di Windows, così come lo è Internet Explorer.
Questa mossa, insieme al prossimo rimedio che Microsoft renderà pubblico contro il dilagare dei virus, ha un aspetto grottesco: la società di Bill Gates riconosce che il suo sistema operativo e il suo browser sono pieni di falle però al momento non può fare di meglio. Ad oggi le società che producono anti-virus stanno davvero fatturando milioni, ed è pensabile che un mercato similare si possa creare anche per lo spyware, che ancora non ha la stessa perniciosità e possibilità di diffusione dei virus, ma che sta vedendo incrementarsi di popolarità.
E' accettabile che un’azienda, che non sia Microsoft, produca un software anti-spyware per Windows, ma non che lo faccia Microsoft.
Non è solo un nuovo business: l’azienda di Redmond ci sta dicendo che non può fare nulla per sistemare i buchi dei propri programmi, perché è tutto diventato più grande di quanto si potesse prevedere e le è sfuggito di mano: un sistema operativo troppo grosso, costruitio su una base relativamente solida, troppi programmi, troppi utenti, troppo tempo per fare un processo di certificazione della qualità adeguato.
Per cambiare qualcosa dovremo aspettare Longhorn, forse, e questo evento ci sta suggerendo che mancherà ancora molto, molto tempo.

Nota: Microsoft Jargon
Nella licenza di utilizzo del software, al punto 5, si denomina lo spyware come PUS (Potentially Unwanted Software): il programma aiuterà a rimuovere il PUS dal proprio computer (sic!)

Aggiornamento del 17 gennaio 2005
Da questo articolo pubblicato sul newsgroup it.comp.sicurezza.windows è nata un'interessante discussione

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'introduzione di uno anti-spyware in bundle con il sistema operativo non dovrebbe essere possibile per lo stesso motivo che ha portato all'ordine di scorporare Windows Media da Windows XP. Nel caso ad essere parte lesa, per concorrenza sleale di MS, era principalmente Real Networks. Nel caso dei software anti-spyware saranno lesi tutti i piccoli ed innovativi produttori.
Certo MS potrebbe comunque provarci e sperare che il successore di Monti sia più clemente. Dall'anti-trust italiano non mi aspetto nulla, anche perché con le ultime nomine è stato svuotato ulteriormente di autorevolezza...della serie, un commerciante di carni (per quanto bravo commerciante...e probabilmente anche bravo sindaco...pur non essendo stato rieletto) non ha le competenze per giudicare materie così delicate e fondamentali come le azioni e norme a favore della concorrenza. Il profilo di Guazzaloca rispetto ai suoi predecessori è imbarazzante...per lui soprattutto; non so come ha potuto accettare un incarico per il quale è palesemente inadeguato.

Stefano ha detto...

Quello che dici ha sicuramente molto senso per gli interessi dei produttori di software anti-spyware e antivirus alternativi.
Ma qui ci sono di mezzo gli interessi degli utenti windows: un software che rimedia a potenziali danni non è una commodity come può esserlo il media player. E' una necessità.
E io confido nel buon senso di Gates e pure dell'antitrust