Non crediatemi un fan di IBM solo perchè ultimamente ho dedicato a Big Blue più spazio che ad altri; ne parlo perchè credo che i suoi movimenti nell'ambito dell'open source siano così significativi da definire un modello di approccio al nuovo paradigma.
Le ultime azioni (la donazione di 500 brevetti software, il contributo di 30 progetti a Sourceforge, la collaborazione con Zend per creare un ambiente di programazione per php), unite al suo impegno nei confronti di Linux, mostrano come IBM si stia dedicando più degli altri al mondo open source e come si voglia far percepire come paladina del movimento.
Negli ultimi mesi, infatti, le notizie si sono susseguite a ritmo piuttosto incalzante: questo tipo di dinamismo fa parte di un modello di marketing che prevede la comunicazione all'audience di una nuova caratteristica dell'azienda, un nuovo profilo che rinforza l'immagine del suo brand anche in ambienti dove non è così popolare. Le comunicazione si devono susseguire a brevi lassi di tempo, in modo che il pubblico non si dimentichi di una singola notizia, ma sia sottoposto a una continua sollecitazione.
Non conosco ancora l'entità dei brevetti software donati all'open source e dei 30 progetti a Sourceforge, ma so per certo che IBM ha compreso come l'asse dell'IT si stia spostando verso i servizi grazie al successo dell'open source e desidera far percepire alle aziende che la migrazione verso i sistemi "realmente" aperti oltre ad essere estremamente vantaggiosa, è un processo inevitabile e irriducibile, da cui tutti possono guadagnare, sia chi produce sistemi e software, sia chi li andrà a utilizzare.
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