Nel corso del mese di dicembre Gartner ha pubblicato uno studio in cui si afferma che l'outsourcing offshore, cioè riguardante attività svolte all'estero, sta avendo un crescente impatto sulle occupazioni dell'IT in Europa Occidentale e in America.
Altri fattori che influenzeranno questo andamento saranno l'automazione di servizi di infrastruttura IT e processi di business, come ad esempio l'utilizzo dei sistemi IBM on-demand e HP utility computing.
Gartner prevede che l'impatto sarà sentito soprattutto dalle organizzazioni IT interne, ma anche i fornitori di servizio soffriranno di un calo delle attività e quindi del personale.
L'utilizzo di infrastrutture ad alta automazione riduce significativamente la necessità di procedure manuali e di coinvolgimento diretto della forza lavoro; significa anche maggiore flessibilità ed efficientamento dei costi, ma, al contempo, maggiore difficoltà per il personale IT di difendere la propria occupazione.
Dove emerge un rischio, però, si manifesta anche un'opportunità: quetso movimento richiede che lo staff IT aumenti i propri skill per salire nella catena del valore ed evitare così riposizionamenti forzati.
Outsourcing dei servizi
Già da alcun anni le aziende preferiscono accedere alle infrastrutture tecnologiche più per utilizzarle che per possederle: il veloce progresso tecnologico ha introdotto una altrettanto veloce svalutazione della tecnologia che, nel giro di pochi anni, si trasforma in un asset di valore nullo ma dall'alta spesa di mantenimento.
La tendenza delle aziende è di abbandonare grandi quantità di infrastrutture software custom per abbracciare la flessibilità di moduli standardizzati: il leasing, pratica diffusa per le piattaforme hardware, sta iniziando ad affacciarsi anche nel mondo delle applicazioni.
Per quanto riguarda l'outsourcing, nel mondo bancario italiano, ad esempio, sono molte le realtà che erogano servizi di Enterprise Service Provider alle istituzioni finanziarie: CEDACRI, T-system, IBM, SEC Servizi, sono solo alcuni esempi di aziende attive e in crescita.
Il futuro prevede una maggior modularità e flessibilità dei servizi IT: l'hardware auto-riparante e pricing adattabile permetteranno alle aziende di appogiarsi sempre meno alle risorse interne.
Outsourcing dello sviluppo
Lo sviluppo software ha trovato nuove possibilità in paesi emergenti in cui stipendi e costo del lavoro sono molto più ridotti che in occidente e in cui la qualità è assicurata da una struttura dell'educazione in grado di sfornare ottimi tecnici. E' certo che questo tipo di approccio sia accompagnato da problematiche che richiedono nuovi modelli di gestione del business, anche basati sul fattore culturale, ma si tratta comunque di metodi che sono stati collaudati con successo negli Stati Uniti, ad esempio, e che anche qui in Italia, da poco tempo, si stanno diffondendo: ho lavorato con azienda ad esempio che hanno delegato in India e in Romania lo sviluppo di alcune componenti di applicazioni complesse, non per il momento di un'applicazione completa, ma di parti che poi sarebbero state assemblate dall'azienda.
Gli Stati Uniti sono stati i pionieri di questo mercato spostando parte dello sviluppo applicativo in paesi come India, Cina, Russia, Europa dell'Este e Filippine. L'India è la nazione che vanta la più lunga tradizione di esportazione di software: gli introiti derivanti da questa attività sono paragonabili a quelli di nazioni come Irlanda e Israele, ma la differenza sostanziale nei costi, notevolmente più bassi nei paesi emergenti, dimostra l'altissimo numero di progetti in cui è coinvolto il paese asiatico.
1 commento:
bel post.
io ho esperienza di outsourcing di call center -ovviamente in Romania-.
Il VoIP ha dato il colpo finale ai costi e le regioni meridionali che avevano trovato un business, sia pure povero, rischiano di perderlo prima del previsto...
ciao
gl
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