29.12.04

[e-commerce] Tecniche di spam nei motori di ricerca (1^ puntata)

E' ormai consolidato che un buon posizionamento nei motori di ricerca consenta una maggior visibilità ai siti; essi sono stati progettati per scopi informativi, ma sono gli strumenti più utilizzati dalla comunità Internet e, quindi, anche le vetrine più ambite.
Il posizionamento nei search engine è diventato un compito estremamente competitivo e i gestori di siti web sono continuamente sotto costante pressione per cercare di guadagnare visibilità.
Molte aziende sfruttano i motori per attirare gli utenti alla ricerca di informazioni per vendergli qualcosa, sovvertendo lo scopo primario del servizio di ricerca: spesso le tattiche utilizzate per raggiungere i primi posti della classifica oltrepassano anche un limite etico.
Ogni motore di ricerca ha i suoi algoritmi di composizione delle classifiche dei risultati e il posizionamento è diventato una vera e propria tecnica tanto da far nascere aziende che si occupano anche di sviluppare sistemi o software per dar maggior risalto ai siti: per molte di queste aziende la qualità non è un problema, ma ciò che importa è promettere di battere la concorrenza.
E per fare questo viene sfrutatta una lunga lista di tecniche di spam.
Come a dire, "fatta la legge, trovato l'inganno": il ranking delle ricerche è adulterato da siti spazzatura che poco hanno a che fare con l'argomento della ricerca o hanno un contenuto insoddisfacente.
Tutto questo risulta in una perdita di tempo e in un'insoddisfazione da parte dell'utente che è costretto a scorrere pagine e pagine o a raffinare la ricerca (aspetto, peraltro, positivo, perchè stimola i nostri pigri neuroni, troppo abituati a fruire passivamente).
Prendo quindi spunto da una discussione su mlist.it e da un articolo apparso su i-dome.it per illustrare un po' di tattiche non etiche, ma neanche illegali, utilizzate da alcuni esperti per meglio posizionare i siti.
Il miglior modo per dissuaderne dall'utilizzo è di portarle alla luce: quando tutti le conosceranno, cesseranno di funzionare. Il cammino è lungo e arduo, ma qualcuno dovrà pure iniziare.

La responsabilità è del cliente
Ecco lo scenario tipico che sta alla base di ogni progetto di SES: i motori di ricerca danno valore ai siti popolari e ricchi di contenuti, ma molte aziende non desiderano impiegare tempo e risorse per creare contenuto e popolarità intorno al proprio.
L'azienda può essere a conoscenza o meno dell'approccio che verrà utilizzato internamente o dalla società di SEO, ed in ogni caso è sua responsabilità informarsi per poi decidere se procedere o no. Il rischio che si corre è di finire nella lista dei siti banditi dai motori di ricerca e di aver buttato nella spazzatura un po' di denaro, per non contare il danno all'immagine una volta che la notizia viene divulgata.

Come comunicare gli spam
Basta cliccare su uno di questi link:
Per comunicare uno spam a Google
Per comunicare uno spam a Yahoo!


Un filtro per lo SPAM di Google
Sembra che Google non sia così veloce nel verificare e bandire i siti che portano spam.
Esiste però un progetto pilota che utilizza Google e ne filtra i risultati: www.ideamaker.it/Mygoogle
Gli scarti sono quelli segnalati in unadatabase come SPAM e come dubbi (i cui URL rispondono a certi semplici criteri).

Tecniche
Cominciamo ad esaminare le tecniche utilizzate dagli spammer, iniziando dalle più semplici:

1. Il testo invisibile
Come impregnare la pagina di parole chiave senza impattarne la fruizione? Spargendo qua e là del testo dello stesso colore dello sfondo. Questa è una delle tecniche più antiche ma che ancora, a volte, da i suoi frutti.
Nell'esempio qui sotto, la pagina utilizza come sfondo per una cella di una tabella una immagine gif molto piccola di colore nero, lo stesso colore del testo che verrà scritto nella cella.



<table width="83" border="0" bgcolor="#FFFFFF">
<tr>
<td >background="nero.gif"> TESTO INVISIBILE
< /td>
</tr>
< /table>


Una raffinatezza consiste nell'utilizzo di layer DHTML che possono coprire la scritta già nascosta oppure contenere del testo, ma essere posizionati fuori dallo schermo così da essere resi assolutamente invisibili.
Ad esempio:




Testo testo e ancora testo
<div id="Layer1" style="BORDER-RIGHT: #000000 1px; BORDER-TOP: #000000 1px; Z-INDEX: 1; LEFT: -200px; BACKGROUND-IMAGE: url(nero.gif); BORDER-LEFT: #000000 1px; WIDTH: 200px; BORDER-BOTTOM: #000000 1px; POSITION: absolute; TOP: -100px; HEIGHT: 115px; layer-background-image: url(nero.gif)">
<h1>SPAM SPAM SPAM SPAM</h1>
</div>


Il posizionamento assoluto nella tag div è definito dai termini left e top. Se negativi, sono accettati dai browser e creano un layer al di fuori dello schermo.

Continua alla 2^ parte

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