15.12.04
[tendenze] Il dilagare delle Beta
No, cari miei, non sto parlando delle gloriose Lancia, sportive ed eleganti vetture degli anni '70, ma della moda di qualificare come "versione beta" un servizio, normalmente online, che viene reso pubblico ma in uno stato di collaudo esteso anche ai futuri fruitori.
La storia delle versioni beta
Nato nel mondo dell'ingegneria del software, il termine beta qualifica la versione di un'applicazione "quasi ultimata e in fase di test". Fino a pochi anni fa i programmi in questo stadio di sviluppo erano testati dalle strutture interne delle aziende.
In seguito alcuni programmatori, soprattutto i creatori di shareware e freeware, hanno pensato di diffondere versioni beta dei propri programmi via Internet, seguiti dalle industrie del software che decisero di distribuire versioni beta, opportunamente limitate o incomplete, dei propri programmi. Questa evoluzione dei sistemi di test permetteva di coinvolgere i futuri utilizzatori valutandone i differenti punto di vista (è un'operazione che ho utilizzato anche io in una mia precedente versione).
Poi è arrivato Google.
Google il trendsetter
E' il motore di ricerca più utilizzato, in cui il marketing è condotto da figure ibride, a metà tra il tecnologo e l'esperto di marketing.
Google ha reinventato il concetto di beta, convincendo le masse di far parte di un grandioso programma di ricerca e sviluppo, ma in realtà fornendogli dei prodotti quasi perfetti dove c'è ben poco da testare.
Google teme molto la rivalità degli altri motori di ricerca, quelli vecchi e quelli che sono appena usciti, è indiscutibilmente padrona delle tecniche di identificazione degli early warning, ovvero dei primi segnali di una nuova tendenza: l'operazione che sta conducendo mira a un consolidamento della sua immagine e, sebbene i risultati delle ricerche comincino a mostrare segni di adulterazione (grazie alle tecniche e alle aziende di ottimizzazione del posizionamento), Google rimane tuttora dominatore incontrastato del mondo dei motori.
Avete notato quanto si stia parlando di Google nelle ultime settimane? Dalla Toolbar, a Google Scholar, da Google Print a Gmail, dai nuovi accordi con le librerie universitarie alla quotazione in borsa: è un bombardamento di marketing vero e proprio.
BETATM
Beta è un nuovo marchio, privo di copyright, che tutti potranno utilizzare per offrire un'immagine di sè più disponibile, amichevole e avvicinare così il pubblico, come a dire: "Anche io, come te, ho i miei punti deboli, sono consapevole di non essere perfetto, ma voglio comunque darti la possibilità di provare i miei servizi".
Come non cascarci?
BLinks:
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento