13.12.04

Il TCO di Linux è migliore di quello di WIndows (nelle PMI, almeno)


L'annoso dilemma ogni tanto si ripresenta al manager IT: vorrei migrare su Linux alcune servizi che attualmente sono ospitati da Windows , ma quanto mi costerà poi mantenerli?
Sono stati pubblicate diverse analisi a proposito, alcune delle quali palesemente sponsorizzate, ma lo studio della Cybersource, azienda australiana di Melbourne che ne traccia l'andamento dal 2002, ha sempre brillato per imparzialità e autorevolezza.
Riassumo alcuni passi degni di attenzione:

  • lo studio copre un periodo di 3 anni, intervallo di tempo utilizzato nel calcolo dell'ammortamento delle componenti hardware e software interessate;
  • un'azienda di 250 dipendenti può risparmiare fino al 36% dotando le postazioni dei propri dipendenti del sistema operativo open source e delle adeguate applicazioni;
  • anche l'utilizzo di una distribuzione commerciale consente un risparmio del 27%;
    non è stato conteggiato il costo del malware (virus, spyware, worms, keylogger, adware), poichè il calcolo avrebbe mosso la bilancia ancora più in favore di linux;
  • il modello di costi comprende le spese relative a sistemi desktop, server, sistemi di rete, mail server, server di stampa e di e-commerce, server di database, server internet e intranet, software di business, strumenti di produttività, staff IT, consulenze, training, costi di sistema.

La notizia ha atto nascere un interessante discussione su slashdot.org, sia in merito all'argomento Linux vs. Windows, sia sul senso di questo tipo di studi comparativi.

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