14.12.04

[analisi] Linux: meno bachi del software commerciale

In molti lo hanno da sempre affermato ed oggi, finalmente, se ne hanno le prove evidenti.
Secondo una
recente analisi condotta da 5 ricercatori dell'università di Stanford, Linux contiene solo 985 bachi in 2,6 milioni di linee di codice, l'equivalente di 0,17 bachi per 1000 linee, contro i 20-30 del software commerciale (l'equivaente di 52000-78000 Quest'ultima statistica è frutto di una una ricerca del CyLab Sustainable Computing Consortium presso la Carnegie Mellon University's. Facendo un'equivalenza, in 2.7 milioni di linee di codice troveremmo da 52000 a 78000 bachi.

Dei 985 bachi identificati, 627 riguardavano parti critiche del kernel, 569 provocavano crash del sistema, 100 erano falle della sicurezza e 33 provocavano performance non ottimali del sistema.

Il progetto di analisi del codice sorgente di Linux è iniziato nel 2000 presso il Computer Science Research Center della Stanford UNiversity, nell'ambito di un programma di ricerca più ampio finalizzato al miglioramento dei processi di progettazione del software.


Circa 150 anni fa Benjamin Disraeli (1804-1881) disse una frase illuminante che mi ritorna alla memoria ogni qualvolta legga analisi come queste: "Ci sono bugie, dannate bugie e statistiche".
Infatti, dal punto di vista dell'ingegneria del software, è più opportuno considerare le design feature del sistema operativo per comprendere quale sia più affidabile. Inoltre, Linux ha alle spalle una vera e propria cultura che, facendo leva sul concetto di progettazione partecipativa, permette un'incomparabile condivisione di idee di progetto e di controlli incrociati.
Questa statistica super partes ha però il pregio di rivolgersi a chi, nell'industria, deve prendere decisioni giustificate anche da parametri quantitativi e conserva ancora delle diffidenze circa l'affidabilità e la sicurezza di un sistema operativo open source e di questa tipologia di software in generale.

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