Dario miha fatto notare che la momentanea indisponibilità di Wikileaks è stata causata dagli attacchi dell'hacktivist th3j35t3r.
Di questo hacker se ne sente parlare da qualche mese, da quando cioé è salito alla ribalta delle cronache per aver portato al takedown diversi siti islamici sospettati di arruolare nuove leve alla causa fondamentalista.
La particolarità dei suoi attacchi sta nelle tecniche che utilizza (secondo me, nel caso di Wikileaks, non usa un Distributed DOS, ma solo un DOS ben realizzato) e che sono illustrate in questo video.
Di nuove tecniche miste di attacco si sta parlando recentemente nel mondo della sicurezza: forse il nostro hacktivista sta usando tecniche di evasione, scoperte recentemente da StoneSoft e contro cui ancora poco si riesce a fare.
Nota: Wikileaks costituisce un'interessante inversione di tendenza nella divulgazione dei fatti e th3j35t3r vuol costituire un'inversione di tendenza nelle attività di antiterrorismo (e qui forse abuso di questo termine, ma è giusto per amor dell'iperbole).
L'antiterrorismo, per natura delle attività che va a contrastare, è un insieme di azioni che normalmente devono essere nascoste, in copertura.
Ma in questo caso, contro un'entità come wikileaks che agisce - in parte - allo scoperto, quale arma migliore dell'agire allo scoperto anche nell'attaccarla?
E' un'interessante evoluzione quella a cui stiamo assistendo: non importa che si tratti di un hacker veramente bravo, oppure di un'unità della CIA composta da hacker veramente bravi, che si sono costruiti una finta identità digitale molto realistica.
Quello che conta è che è si possono condurre azioni che un tempo era impensabile solo concepire, agendo allo scoperto, ma utilizzando reti di anonimizzatori (come TOR) per preservare la propria identità.
Quale sarà il prossimo step? Un trojan per la rete TOR scritto da hacker di una nazione teocratica che consentirà di ricostruire il percorso completo di collegamento e di risalire al responsabile di un attacco DOS? Pubblicando in tempo reale la mappa degli attacchi con le lucine che si accendono in corrispondenza dei vari router in giro per il mondo? Oppure un virus progettato da una nazione democratica fatto apposta per colpire determinati sistemi ospitati da un determinato provider in una determinata nazione scandinava?
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