30.11.04

[tendenze] TrovAbilità, ovvero la possibilità di trovare e farsi trovare

I motori di ricerca sembrano essere il motore di Internet: dalla nascita del world wide web, sono sempre stati tra i siti più utilizzati. Google da solo indicizza oggi 8 miliardi e mezzo di documenti ed è diventato lo strumento di ricerca per antonomasia.

E voi quante volte al giorno utilizzate un motore di ricerca?
Il 56,3% degli utenti Internet che hanno risposto a questa domanda del sondaggio di iProspect dell'ottobre scorso, lo utilizzano almeno una volta, e il 21,2% almeno 4 volte.
Consideriamo la popolazione internettiana italiana: circa 30 milioni di persone utilizzano Internet. Se supponiamo che il 56,3% (+ o - 5%) di loro faccia almeno una query su google al giorno otteniamo 16.800.000 query giornaliere sui motori di ricerca solo in Italia.

Sappiate che una grande quantità di informazioni porta a una povertà di attenzione. Ad oggi non sono stati sviluppati dei metodi efficaci per gestire la sfida della ricerca efficace.
Allenarsi nella lettura veloce? Munirsi di pillole di tranquillanti per alzare la soglia di irritazione quando ti vengono proposte 12653457 pagine come risultato della tua ricerca? Migliorare il meccanismo di interpretazione delle richieste? Inventare nuovi criteri di catalogazione pre-pubblicazione e post-divulgazione delle informazioni? Aggiungete di seguito le vostre idee e suggerimenti.

A mio parere l'evoluzione del nostro rapporto con l'informazione condurrà a una molteplicità di soluzioni che vedranno il realizzarsi di tutte le opzioni sopra menzionate.
Di certo l'informazione, pur essendo un componente imprescindibile dell'esistenza stessa della società moderna, sta subendo un processo di straordinaria svalutazione: la maggior parte delle informazioni sono ormai gratuite o a prezzi contenuti (dati di bilanci, informazioni scientifico/accademiche o della ricerca).

Al contrario, il valore del tempo sta aumentando sempre più, sia in termini economici, sia in termini di possibilità di fruire del proprio tempo libero al di fuori del nostro ruolo sociale.

E' per questo motivo quindi che la ricerca dell'informazione dovrà essere precisa, efficace e in grado di fornire dati actionable, cioè utilizzabili ai fini della nostra attività.

Di questo argomento tratta Findability.org, il progetto fondato da Peter Morville, esperto di Architetture dell'Informazione. Non si parla solo di informazione, perchè il concetto di trovabilità o findability attraversa la nostra società nelle sue varie componenti, fino a sconfinare in quel bene irrinunciabile per tutti definito col termine privacy.


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